giovedì 5 ottobre 2017

Recensione: Jezabel di Irene Nemirovsky

Titolo: Jezabel
Autore: Irene Nemirovsky
Traduttore: Alessandra Maestrini
Casa editrice: Newton Compton
Numero di pagine: 147
Formato: Digitale

La bellissima ma non più giovane ereditiera Gladys Eysenach è chiamata in tribunale per rispondere di omicidio: ha ucciso un ragazzo, suo amante. Ma come ha fatto Gladys a ridursi a quel punto? Perché invoca una condanna severa e qual è la verità che vuole assolutamente tenere nascosta, che la consuma, rendendola simile a Jezabel, l’ombra inquieta dell’Athalie di Racine? Il romanzo ricostruisce la sua avventurosa e tragica vicenda, ci accompagna nel suo passato a Londra, New York, Nizza, Parigi, ci fa rivivere la Belle Époque dei ricchi prima che la seconda guerra mondiale spazzi via tutto per sempre.


"Rimane sempre, in fondo al cuore, il rimpianto di un'ora, di un'estate, di un breve istante in cui si raggiunge probabilmente il momento della fioritura. Per diverse settimane o diversi mesi, raramente di più, una ragazza molto bella non vive la sua esistenza consueta. È come ebbra. Le viene accordata la sensazione di essere fuori del tempo, fuori dalle sue leggi, di non dover sottostare alla monotona successione dei giorni, ma di gustare solamente momenti di felicità cocente e quasi disperata."

Buongiorno a tutti!
Con l'inizio dell'università, il mio blocco del lettore - che durava da qualcosa come 3 mesi - finalmente è stato sconfitto. Nel giro di una settimana ho letto libri, manga, graphic novel e recuperato diversi film. Insomma, mi sento stimolata come non mai e le letture in cui mi imbarco sembrano essere particolarmente fortunate. Compreso questo mio ritorno, a un anno di distanza, a Irene Nemirovsky, autrice nota soprattutto per il suo Suite francese. Io ne ho acquistato il volume Newton Compton che racchiude tutta la sua opera e avevo esordito con il suo primissimo romanzo, Il malinteso, che pur non essendomi dispiaciuto non mi aveva neanche colpita. Era però da tempo che meditavo di darle un'altra possibilità e dopo le entusiaste parole che una mia amica ha speso su Jezabel ho deciso che era giunto il momento.
Ecco, a libro concluso posso definirmi decisamente colpita.
Jezabel è una regina dell'Antico Testamento. Assetata di potere, sacrilega, lussuriosa. A questa figura di donna viene associata Gladys, la protagonista del romanzo che, da quanto ho capito, dovrebbe essere il più feroce e impietoso atto d'accusa della Nemirovsky contro la madre, figura non amata e con la quale era in forte contrasto. In effetti, in questo romanzo la contrapposizione donna/madre è fortissima e l'autrice colpisce con ferocia l'ideologia comune che vede la donna come madre per natura e vocazione. 
Gladys ha un dono e una maledizione: è bellissima. Fin da giovanissima, conosce e assapora uno degli unici poteri concessi a una donna: quello di dominare gli uomini in nome dell'amore e del desiderio. L'amore è un gioco per la splendida Gladys, l'unico gioco che possa attenuare la noia di una classe sociale troppo ricca per occupare il tempo in altra maniera che non sia giocare coi sentimenti altrui. Uomo/donna, donna/donna. I rapporti interpersonali sono scontri all'ultimo sangue mascherati con nomignoli teneri e finta cortesia. Rappresentante di tutta una generazione, quella Belle Epoque che non resiste all'impatto con la guerra, Gladys conduce una vita di raffinatezza e giochi di potere. Finchè non comincia ad invecchiare.

"Che terribile regalo la felicità, una felicità troppo completa, troppo insolente e che finisce, come tutte le cose devono finire...
(...)
In fin dei conti, non c'è che una realtà, che una felicità al mondo, ed è l'essere giovani."

Che accade a una donna che non ha altra gioia al mondo che essere bella e amata nel momento in cui la giovinezza inizia a svanire? La consapevolezza degli anni che passano diventa un'ossessione per Gladys, un segreto da nascondere con ogni mezzo, un altare cui sacrificare qualunque cosa, compresa la figlia, la giovane Marie-Therese, che lei ama ma che ben presto la scalzerà. Non sarà più la bellissima Gladys ma sarà Gladys che ha una figlia in età da marito, la suocera, la nonna... Il pensiero le è insopportabile e l'unico modo che ha per fermare - anche se solo in maniera illusoria - il tempo è rubare, succhiare via come un vampiro, la giovinezza alla figlia. Bloccata in uno stato di eterna bambina, Marie-Therese si ritrova ad interpretare il ruolo della madre per una donna troppo egoisticamente amante di sè stessa per concedere lo spazio di vivere alla figlia. E così sembra che la felicità di Marie-Therese debba sempre cedere il passo a quella di Gladys, che ciecamente ricatta, si arrabbia, prega e, in ultimo, impone alla figlia le sue scelte, la sua volontà, la sua invidia.
In questo libro non c'è spazio per un sano rapporto madre/figlia. Anche in questo caso, le relazioni e gli affetti sono maschere per scontri all'ultimo sangue, dove ognuno per un brandello in più di felicità - o quanto è ritenuto essere felicità - è pronto a sacrificare chiunque. In ultima analisi, diventa lo storico scontro vecchi/giovani.

" << Zitta!... Ci sono parole che non ha il diritto di pronunciare!... Sono mostruose in bocca a lei... contro natura. Lei ha sessant'anni, è vecchia... L'amore, gli amanti, la felicità, non fanno per lei!... Accontentatevi, voi vecchi, di tutto ciò che non possiamo togliervi >>, disse X con rabbia, pensando alla madre di Laure. << Tenetevi il denaro, tenetevi i posti, tenetevi gli onori, ma questo, questo almeno rimaneva a noi! Era la nostra ricchezza, la nostra quota personale!... Con che diritto ve lo prendete? (...) >>"

Ogni nuova generazione lotta per strappare i successi a quella che l'ha preceduta. È la natura, anche se a volte cerchiamo di ricoprirla con una patina di civiltà. Cosa succede, però, quando il vecchio si rifiuta di cedere il passo al nuovo? Quando non si rassegna a passare a una nuova fase della vita, lasciando gli ardori e le passioni ai nuovi arrivati?
Gladys lotta con disperazione contro la vecchiaia, che non è solo un corpo cadente ma anche uno spirito aggrappato a un'altra epoca. Con quanta amarezza, infatti, Gladys si scontra con una nuova realtà, con un nuovo modo di amare. Cambiano gli uomini e le donne e lei non è capace di stare al passo col cambiamento ma comunque si ostina a fingere di essere ciò che non è.
Gladys è un personaggio mostruoso. Nel suo egoismo, nella sua superficialità, nella sua menzogna. Allo stesso tempo, è insopportabilmente reale. Ciò che più colpisce, in lei, è il suo cieco egoismo, che non risparmia nessuno, nemmeno la figlia. Di nuovo, durissima la critica alla figura di donna naturalmente associata a quella della madre da parte della Nemirovsky. Nonostante le apparenze, poi, non è neanche una donna emancipata, perchè ogni cosa che fa, ogni minuto della sua esistenza è vissuto in relazione agli uomini. Come dice lei stessa, l'intelligenza e la cultura non sono che orpelli per rendere più significativo un bel corpo, ma una volta andato via l'uomo, a che servono davvero?
Gladys ha vissuto tutta la vita nel culto narcisistico di sè stessa. Un culto che aveva bisogno di adoratori per reggere e che il tempo, progressivamente, distorce e rende ossessione e malattia.
Questo romanzo, scritto con lo stile raffinato della Nemirovsky, si è rivelato incredibilmente cupo e crudele, nel suo dipingere senza pietà nè sconti una donna, bellissima fuori ma marcia dentro, vuota. La lettura è un morboso viaggio nella psiche sempre più instabile e disturbata di questa moderna Jezabel, un personaggio che si attira poca simpatia e solo un po' di pietà nel suo graduale abbruttimento - più spirituale che fisico. Un libro che non mi aspettavo e che mi ha messo molta voglia di tornare a leggere la Nemirovsky.

Virginia



10 commenti:

  1. ogni volta che leggo il nome di quest'autrice puntualmente mi prometto di leggere sempre qualcosa di suo. Ho in libreria Suite francese in attesa di essere letto, presa dalle nuove uscite tralascio letture che io credo siano "fondamentali". Rosa

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    1. Io avevo letto Il malinteso l'anno scorso ma non mi aveva detto nulla, poi una mia amica mi ha parlato così bene di Jezabel che non ho potuto non leggerlo. E mi è piaciuto moltissimo! Suite francese sarà il prossimo suo che leggerò (ma non so quandoxD). Se poi lo leggi fammi sapere che ne pensi!

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  2. Anche se la storia è un po' prevedibile ho trovato il romanzo interessante, e la figura di Gladys, con la sua ossessione per la giovinezza, molto attuale.
    Nel libro si percepisce molto l'odio che la scrittrice provava nei confronti di sua madre, e probabilmente è stato questo sentimento a rendere ancora più mostruoso il personaggio di Gladys.

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    1. A me è piaciuto parecchio, dopo un romanzo - a mio parere - moscio come Il malinteso è stata una piacevolissima scoperta! E sapere che Gladys è un ritratto della madre, seppur romanzato, dà alla lettura tutt'altra profondità!

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  3. Ciao Virginia! Questo libro dopo la tua recensione è finito subito in wishlist ma non ci resterà a lungo, te lo assicuro. Gli darò precedenza assoluta *_*
    Forse è il mistero che si cela dietro questa particolare storia che mi attira tanto, ma comunque in generale la trama mi piace e conoscendoti mi posso comunque fidare ciecamente del tuo giudizio!
    Di questa autrice ho anche io Suite francese e lo leggerò nell'attesa di recuperare Jezabel :)

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    1. Ciao Maria! Sono felice se ti ho convinta a leggerlo, perchè per me è stato una bellissima sorpresa!
      Suite francese sarà la mia prossima lettura della Nemirovsky, sono curiosa di saperne poi il tuo parere:)

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  4. Ciao! :) Questo è stato il primo libro della Nemirovsky che ho letto ed è anche quello che mi è piaciuto di più... non che ne abbia letti tantissimi altri, ma questo è quello che mi aveva colpito di più e mi ritrovo moltissimo nelle tue parole :)

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    1. Ciao:) A me è piaciuto proprio tanto, e a sorpresa! Il prossimo suo che ho intenzione di leggere è Suite francese, come consigliatomi, però sono felicissima di averli già tutti, anche se in versione e-book *-*

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  5. Molto interessante anche questo. Io devo leggere Suite francese che ho acquistato un po' di tempo fa e di cui ho visto solo il film che mi è piaciuto abbastanza. Credo che come autrice mi piacerà molto, sai quelle cose ad istinto, e leggere di come ne parli tu, mi ha ancora più convinta!

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    1. Suite francese è il prossimo suo che ho intenzione di leggere, pare sia il suo capolavoro e ne sono molto curiosa! Mi è piaciuta molto in questo libro, speriamo nei prossimi^^

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