lunedì 28 novembre 2016

Recensione: Il signore della torre di Anthony Ryan

Titolo: Il signore della torre
Autore: Anthony Ryan
Traduttore: Gabriele Giorgi
Casa editrice: Fanucci
Numero di pagine: 837
Formato: Digitale

Dopo anni di prigionia nell’Impero Alpirano, Vaelin Al Sorna è tornato nel Regno. Non è più il guerriero al servizio della Fede che era un tempo: ha deciso di abbandonare l’Ordine cui apparteneva e ora la sua spada è avvolta in un fagotto di tela, per non essere più usata.
Ma anche il Regno è cambiato: sul trono che fu del cospiratore e guerrafondaio Janus, ora siede suo figlio Malcius, intenzionato a costruire palazzi, strade e ponti, e anche più tollerante verso i diversi orientamenti religiosi; nel frattempo sua sorella, la principessa Lyrna, sta andando a stipulare una pace con i selvaggi Lonak.
Il re nomina Vaelin Signore della Torre delle Lande Settentrionali e lo invia a nord per governare quelle terre. Ma nel frattempo una nuova minaccia sta sorgendo, un’invasione pianificata da lungo tempo da una forza al di là dell’oceano, intenzionata a spazzar via il Regno. E per fronteggiarla, Vaelin, guidato dal canto del sangue, il dono magico che gli scorre nelle vene, sarà costretto dopo molto tempo a rimettere mano alla spada. 

Dopo il Canto del sangue, Anthony Ryan conferma il suo grande talento narrativo con il secondo capitolo del ciclo L’Ombra del Corvo.

!!! SPOILER SUL PRIMO VOLUME!!!

Salve a tutti lettori, finalmente riesco a condividere con voi la recensione del secondo volume di questa trilogia (qui la recensione del primo).
Come vedete, anche questa volta Ryan ci regala un bel mattoncino, ancora più corposo del precedente, ma noi non piangiamo: ci rimbocchiamo le maniche e affrontiamo fieramente la sfida!
A sorpresa, Il signore della torre è un romanzo corale, in netta opposizione col primo, dove Vaelin era l'unico protagonista e narratore. I personaggi che si alternano a raccontarci questo nuovo segmento di storia ci sono già noti (a parte uno) e ci permettono di approfondire parti della vicenda che, altrimenti, avremmo ignorato.
Ancora una volta, lo storico Verniers prende la parola e ci racconta, da un futuro purtroppo non così lontano, che cosa sta accadendo: l'impero volariano ha invaso in forze il Regno, portando morte e terrore, schiavizzando la popolazione, imponendo un nuovo regime di brutalità a una terra mai del tutto quieta. A opporsi, ultimo baluardo di ribellione e speranza, la città cumbraeliana di Alltor (scusate, non mi ricordo il nome, potrebbe essere inesatto), ispirata da una misteriosa "regina di fuoco".

<< Segui il tuo canto, Lamabuia, pensò lei. Io creerò il mio.>>

Una giovane dai capelli rossi e una missione pericolosa segue un uomo, che presto riconosciamo come Vaelin Al Sorna. Ci viene presentata come Reva e di lei non sappiamo che quel poco che, capitolo dopo capitolo, riusciamo a estrapolarle. Scopriamo del suo passato difficile e doloroso, scopriamo che ha un segreto di cui si vergogna, sappiamo che ha un compito, che la porta a mescolare la propria esistenza con Vaelin. Ma chi ha letto Il canto del sangue sa bene che è impossibile incontrare Vaelin e rimanere indifferenti: le solide certezze di Reva vacillano e la sua decisione di portare comunque a compimento ciò che si era prefissata la porterà in luoghi inaspettati, fra persone che non pensava avrebbe mai conosciuto. Il suo diventa, nel perfetto stile del romanzo di formazione, un viaggio soprattutto in sè stessa, una crescita e una presa di coscienza graduali ma costanti, che culmineranno nella totale accettazione di sè stessa.


<< "La crudeltà è in noi. Ma loro l'hanno resa una virtù." >>

Abbiamo lasciato Frentis, alla fine del primo libro, schiavo dei volariani e tale lo ritroviamo agli inizi del secondo, cinque anni dopo. Anni che si sono fatti sentire e che hanno reclamato un prezzo, ma che nulla hanno fatto presagire del male futuro.
Quella di Frentis, a mio parere, è la parte più tragica e angosciante del libro. Ciò che è costretto a fare, il senso di impotenza e l'odio furioso, l'amore malato e ossessivo che gli viene imposto. Tutto questo lo cambia, profondamente, fino a non capire quanto quel male gli sia entrato in profondità, quanto gli abbia insozzato l'animo, quante delle cicatrici che gli istoriano il corpo siano affondate, lentamente, fino allo spirito, segnandolo in profondità.
È stato difficile leggere della sorte capitata a Frentis e rendersi conto del rancore e dell'amarezza che inquinano la mente di quello che ricordo ancora come un ragazzetto che cercò di rubare, un giorno, il borsello a Vaelin.


<< "Qualcosa è cambiato in te, Lyrna Al Nieren. Mi domando se fosse colpevolezza, qualche crimine commesso lontano dalla vista dell'ilvarek? Così terribile che la colpa ha forgiato una nuova sfaccettatura per la tua anima." >>

Se vi ricordate, avevo espresso il desiderio di avere più Lyrna nel secondo libro. Be', sono stata accontentata. Quella che ritroviamo, però, è una Lyrna diversa. Sempre acuta e intelligente, acculturata e scaltra, ma meno spietata, meno manipolatrice. Qualcosa, in questi cinque anni, è successo. Qualcosa che le pesa sul cuore e che l'ha cambiata.
La parte che riguarda Lyrna è incredibilmente interessante. Finalmente libera di esprimersi, la bella principessa riesce a conquistare il cuore dei suoi lettori e, se anche non dovesse farcele, non potrebbe che strappare comunque al lettore un rispetto meritato. 
Ryan non le darà tregua, colpendola continuamente. Ogni volta, però, riuscirà a rialzarsi, mostrandosi di volta in volta nemica temibile, donna coraggiosa, audace regnante. Ogni volta qualcuno la sfida e ogni volta, unicamente grazie alla sua intelligenza vivissima e al suo carisma (non è certo una guerriera!) riuscirà a fronteggiare l'avversario e a uscirne, se non vittoriosa, almeno migliore, più matura.

<< "Tutti paghiamo un prezzo per i nostri doni." >>

Infine, Vaelin. Meno protagonista, meno presente, ma non per questo meno carismatico e centrale per la trama. La guerra con l'Impero alpirano l'ha segnato: stanco di armi e sangue, decide di tornare a casa, per chiudere ciò che ha lasciato in sospeso. Il re, ancora una volta, ha però diverse disposizioni per lui, che ancora una volta deve cedere al ricatto di un Al Nieren e recarsi in un luogo dove nessuno lo vuole e dove solo con molta difficoltà riuscirà a guadagnarsi il rispetto che merita.
Contemporaneamente, Vaelin approfondisce la conoscenza del suo dono, il canto che gli scorre nelle vene e che lo rende temibile per un oscuro nemico che tarda a palesarsi, preferendo invece inviare i suoi micidiali servitori.

Questo secondo romanzo mi è piaciuto quanto il primo, se non di più. Certo, è diverso. Non solo perchè i protagonisti moltiplicano, ma anche perchè i valori fondanti del primo libro vengono abbandonati: non c'è più quel senso di fratellanza che univa Vaelin con gli altri giovani del Sesto Ordine. Ormai sono cresciuti e la vita riserva a ognuno di loro una strada diversa, non sempre facile, e che li porterà ad allontanarsi e a intraprendere ognuno il proprio cammino personale. 
Non è più un romanzo di formazione. Ormai Vaelin è un uomo e sa bene ciò che vuole e ciò che non vuole. Allo stesso modo Lyrna e Frentis sono adulti e formati e affrontano da tali i propri demoni.
Ryan non si smentisce: ancora una volta ci offre un romanzo crudo, dove sangue, terrore e morte si affiancano a coraggio e speranza. Forse ancora più cupo del suo predecessore, Il signore della torre affronta varie tematiche che colpiscono sempre: la schiavitù, il prezzo che si paga per ottenere ciò che si desidera, la lotta per essere sè stessi. Fra questi temi più convenzionali, troviamo anche quello dell'omosessualità, una scelta che mi ha piacevolmente sorpresa e che ha fatto decisamente guadagnare dei punti allo scrittore.
Questo è un romanzo rosso di sangue e i protagonisti devono prendere durissime decisioni in tempi disperati. Non c'è spazio per il buonismo nella storia raccontata da Ryan, solo per una strenua lotta per la sopravvivenza e per la libertà, una lotta che possiamo comprendere, e condividere, tutti.

Virginia

14 commenti:

  1. Buongiorno Virginia.
    La tua è una recensione interessante perché mi introduce a un mondo di cui non sapevo nulla. Il fantasy nel senso più puro del termine, meno "classico "(elfi, guerrieri, maghi malvagi...) ma più sperimentale è molto intrigante e mi attrae molto, anche se non ne leggo da... da un sacco di tempo. Come ho detto non conoscevo questa saga e potrebbe essere un buon modo di riavvicinarmi a un genere che ultimamente ho trascurato, forse perché "satura" di letture che alla fine mi sono sembrate tutte un po' troppo uguali. Di recente ho provato a riprendere in mano Licia Troisi, che negli ultimi anni si era trasformata in un grosso "buco" nella mia carriera di lettrice fantasy, ma l'ho trovata troppo... elementare, canonica, insomma senza guizzi. Ho letto anche la tua recensione del primo volume della saga di Ryan, che mi ero colpevolmente persa, e penso che sarà uno dei regali che chiederò per Natale (anche perché cartacei sono un po' costosetti...)
    Buona giornata da Eva.

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    1. Ciao Eva, mi fa molto piacere se con le mie recensioni ti ho incuriosita! Ryan non l'hai mai sentito perchè, probabilmente, la sua non è una trilogia molto famosa (io per prima non lo conoscevo quando l'ho iniziata). Il fantasy, purtroppo, se non è fatto bene può dare l'effetto "stampino". Non so cos'hai già letto, ma ti cito qualche autore che io amo molto, magari ti do qualche spunto:) Allora, i miei preferiti sono Robert Jordan (parlando di stampini, i primi libri della saga sembrano uguali al Signore degli anelli: niente di più sbagliato!), Brandon Sanderson, Robin Hobb, Patrick Rothfuss, Jacqueline Carey, Juliet Marillier e Lynn Flewelling. In caso ne provassi qualcuno, fammi sapere:)
      La Troisi è particolare: o piace o non piace, noto. Io non l'apprezzo particolarmente, e me ne dispiace, perchè è molto prolifica ed è tutta nostrana. Si vede che non è il genere di scrittura che fa per te:)
      A questo punto spero proprio che Ryan ti piaccia, sento una certa responsabilitàxD
      Buona giornata!

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  2. Wow Virgi, se ci fosse il pulsante Like lo cliccherei all'infinito xD Davvero, mi avevi convinta con la recensione del primo, questa è un'ulteriore conferma!

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    1. Grazie*-* Come gonfiare l'ego di una blogger: fase uno. No, scherzoxD Sei sempre carinissima Jessi, grazie infinite!

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  3. Carissima Virginia, ti dico subito che ho passato attimi di felicità e di soddisfazione leggendo la tua recensione. Perchè? Per tanti motivi. Il primo è che questa saga è bellissima e lo leggo e lo sento dalle tue parole. Lo avverto a pelle. E' proprio vero che le parole scritte che sembrano nulla, hanno un potere immenso, perchè pur non avendo letto ancora questo secondo libro, le tue, di parole, le ho sentite sulla pelle e ho provato davvero sensazioni forti quando hai parlato del cambiamento di Lyrna e dell'impossibilità di restare indifferenti davanti a Vaelin.
    Ti dico la verità, il fatto che lui non sia presente come nel primo libro e che questo secondo sia corale, mi aveva un po' lasciato così, però le tue parole, la passione e il coinvolgimento che ho avvertito per ogni singolo personaggio e per questo universo meraviglioso, hanno spazzato via ogni esitazione.
    Devo leggerlo, anche grazie a te.
    E' bello condividere la passione per i libri, è bello condividerla così, incontrando per caso, persone che sentono allo stesso modo, è un piccolo miracolo.
    Un abbraccio forte e grazie per avermi regalato queste emozioni! :*

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    1. Ciao Antonietta, grazie infinite per le belle parole. Sono d'accordo, condividere una passione simile è bellissimo ed è il motivo per cui ho aperto il blog: per poter incontrare persone come voi, come te, con cui parlare la stessa lingua, quella dei lettori impenitentixD
      Devo essere sincera: Vaelin un po' mi è mancato, ma mi rendo conto che, in questa maniera, il libro è risultato di respiro molto più ampio, quindi va bene così. Alcune cose le ha perse, altre le ha guadagnate. Una scommessa risultata vincente con me e spero, quando lo leggerai, anche con te.
      Un abbraccio e grazie a te:-*

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  4. IO questa non l'ho letta eh.... cioè mica voglio spoiler! Anche perchè già mi hai fatto mettere il primo volume nella WL, devo leggere quello prima!! XD

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    1. Lo spoiler è piccino, ma fai bene a non leggere:) Se lo fai, torniamo a intasare messangerxD

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  5. ma che bella questa recensione! Ho adorato anche questo libro, soprattutto la parte di Frentis, che già nel primo mi aveva conquistata. Quest'autore sa davvero raccontare una storia veramente coinvolgente! Il terzo non l'ho ancora letto ma non vedo l'ora

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    1. Grazie*-* La mia preferita è stata Lyrna, ma in realtà mi sono piaciuti tutti molto. Non vedo l'ora di leggere il terzo!

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  6. Virginia, che belle atmosfere si prospettano in questo romanzo..è tutto molto affascinante, compresi i protagonisti! Dopo che avremo terminato il primo libro di Black Friars e poi io l'intera serie, mi sa che inizierò anche questa :)

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    1. Ciao Maria, sono felice di averti trasmesso le atmosfere di questo libro! Se lo leggi, mi raccomando, dimmi assolutamente che ne pensi:)

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  7. Che bella recensione! Mi rendo conto che non amando particolarmente i fantasy né le saghe (ebbene sì ahaha) spesso mi precludo titoli o autori invece molto interessanti, dovrò cominciare ad allargare i miei orizzonti :)

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    1. Grazie:)
      Be', ognuno ha il suo gusto, e ci mancherebbe! Io amo i fantasy e di saghe ne puoi trovare anche di non-fiction, che sono fra le mie preferite (saghe familiari*-*). Comunque, il fantasy è un genere particolare, non nelle corde di tutti. Se leggi qualcosa poi fammi sapere!

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