venerdì 25 novembre 2016

Blogtour "Il nome del vento" di Patrick Rothfuss - Recensione

Titolo: Il nome del vento
Autore: Patrick Rothfuss
Traduttore: Gabriele Giorgi (ed. Fanucci)
Casa editrice: Mondadori
Numero di pagine: 788
Formato: Cartaceo
"Ero distante solo due dozzine di piedi, lo vedevo perfettamente nella luce del tramonto. La sua spada era pallida ed elegante, tagliava l'aria con un suono freddo. La sua bellezza quella perfetta della porcellana. Era un Chandrian, un distruttore, e aveva appena massacrato la mia famiglia." Per ritrovare quella mostruosa creatura e vendicare la sua famiglia, Kvothe è pronto a tutto. Costretto ad affrontare la fame e qualsiasi tipo di pericolo, il ragazzo sente crescere dentro di sé un potere magico che lo porterà all'Accademia, una spietata scuola di magia in cui nessun errore è permesso. Ma chi resiste ai duri anni dell'apprendistato poi sarà in grado, forse, di affrontare i propri spietati nemici e gli incubi peggiori.

E Kvothe ora è pronto a vendicare il popolo nomade di attori con cui è cresciuto, massacrati insieme ai genitori dai demoni Chandrian, è pronto a diventare quello che sarà: potente mago, abile ladro, maestro di musica e spietato assassino, l'eroe che ha ispirato migliaia di leggende.


Salve a tutti Lettori del Labirinto e ben trovati in questa recensione un po' speciale. Oggi, infatti, non mi limito a recensire un libro ma lo faccio nell'ambito di un blogtour, di cui vi invito a recuperare tutte le interessanti tappe precedenti (più giù vi aspetta il calendario;)).
Ho letto questo libro anni fa, nella vecchia edizione Fanucci (che adesso, per la cronaca, cade in pezzi. Comprate l'edizione rilegata della Mondadori, che è meglio!). Prima di acquistarlo lo presi in biblioteca, colpita da una cover che attirava l'occhio e da una trama terribilmente intrigante.
La lettura mi ha colpita, a suo tempo, come un fantasy non faceva da un po', dando l'avvio a quella che, volendo, potrebbe essere una delle saghe più belle del fantasy moderno.

"Ho sottratto principesse a re dormienti nei tumuli. Ho ridotto in cenere la città di Trebor. Ho passato la notte con Felurian e me ne sono andato sia con la vita, sia con la sanità mentale. Sono stato espulso dall'Accademia a un'età inferiore a quella in cui la maggior parte della gente viene ammessa. Ho percorso alla luce della luna sentieri di cui altri temono di parlare durante il giorno. Ho parlato a dèi, amato donne e scritto canzoni che fanno commuovere i menestrelli.
Potresti aver sentito parlare di me."

Quella che ci racconta Rothfuss è una storia stratificata. L'azione parte quando un uomo chiamato Cronista giunge alla Pietra Miliare, una locanda gestita da Kote. Solo che, sotto le spoglie del locandiere, si nasconde un eroe leggendario, forgiato da mille leggende e canzoni e spezzato dalla sua stessa storia; un uomo che si nasconde, vuoto e amareggiato, e lascia scorrere la vita davanti ai suoi occhi. Quello che gli chiede Cronista è un racconto: il suo. E così, dopo un'iniziale rifiuto, Kote diventa Kvothe e concede tre giorni di narrazione, in cui sfronda il suo racconto di miti e menzogne per svelare la realtà che si nasconde dietro alla leggenda.
Abbandoniamo dunque una cornice - non priva di tumulti e pericoli - per addentrarci nella vita di Kvothe, fin dalla più tenera età, quando era solo un Edema Ruh, un ambulante e un circense, abituato a viaggiare in lungo e in largo con la sua famiglia. Una conoscenza proibita, però, verrà svelata e Kvothe si ritroverà fin troppo presto a dover fronteggiare il mondo da solo.
La scrittura di Rothfuss è fluida e travolgente. Avvertiamo in lui una poderosa gioia del raccontare, un desiderio di coinvolgere il lettore nelle avventure, ora comiche ora drammatiche, del suo giovanissimo eroe. Kvothe si rivela fin da subito un protagonista degno di nota: dotato di un'intelligenza superiore alla media, viene ben presto istruito alla magia e alla musica, trovando in quest'ultima il suo completamento e la sua gioia. Kvothe, dai mille segreti fin dalla più tenera età; Kvothe che fugge da un passato che nessuno potrebbe immaginare; Kvothe che desidera la conoscenza e che la vive come il più profondo e reale senso di riscatto e rinascita.
C'è un mondo nell'opera di Rothfuss. In questo primo romanzo e nel secondo, attraverso l'irresistibile - sebbene talvolta un po' arrogante - voce di Kvothe, che ci trasmette la complessità di questa creazione, che riesce a dare spazio all'avventura, all'introspezione, alla cultura, alla magia e all'amore.
La magia, in particolare, merita poi due righe a parte. Sebbene io ami la magia in ogni sua forma, apprezzo quando un autore decide di sforzarsi un po' di più e darcene una versione più elaborata. La magia di Rothfuss non ha nulla della creatività e della genialità di un Sanderson ma è comunque del tutto originale con la sua natura spiccatamente scientifica. Ebbene, avete capito bene. Non c'è spazio per la magia caotica e imprevedibile qua, perchè Rothfuss l'ha vincolata a un complesso sistema di regole, che la rende si meno esotica ma che stuzzica le celluline grigie (per citare Poirot) del nostro cervello. Nulla di male, insommaxD
Kvothe, come dicevo, è il protagonista assoluto, ma ciò non vuol dire che non ci sia spazio per altri personaggi. Quelli che lo affiancano sono vividi e interessanti e il lettore se ne scopre presto affascinato, desideroso di poterli approfondire di più. Oltre ai magistri dell'Accademia, ai mitici Chandrian, agli amici, le figure che più spiccano, a mio parere, sono tutte femminili. Abbiamo dunque Devi, temibile strozzina dal viso da folletto, espulsa dall'Accademia e così simile a Kvothe; Auri, delicata come un uccellino, altrettanto leggera e timorosa, difficile da avvicinare ma pronta a donare la propria amicizia con generosità. E Denna, ovviamente, la donna dai mille nomi e senza passato che affascina il nostro povero Kvothe, che lo ammalia e lo intriga, con i suoi segreti e il suo carisma. Ecco, Denna è un personaggio difficile da capire e amare, a mio parere.
Oltre a tutto questo, le risate, le lacrime, le avventure; la musica, la magia, l'Accademia; amori, amicizie e odi. Tutto ciò che rende avvincente un racconto qui c'è, moltiplicato per tre. Se ancora non avete letto Rothfuss vi consiglio di farlo e di approfittare della nuova pubblicazione della Mondadori: sicuramente non ve ne pentirete.

Come promesso, ecco qui il calendario: 

Se non avete fatto un salto per leggere le altre tappe, fatelo ora! Io spero che la mia vi sia piaciuta e vi auguro un meraviglioso weekend e delle bellissime letture.

Virginia
 

6 commenti:

  1. ma tu lo fai apposta a farmi ingrossare la wishlist, vero, Virgi'??? ahahah grazie!

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  2. Ciao Virginia, sembra proprio appetitoso questo fantasy, mi hai fatto incuriosire *_*
    Corro a sbirciare anche le altre tappe per farmi un'idea completa, ma sono già abbastanza convinta di leggerlo!
    Buon fine settimana!

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    1. Ciao Maria, grazie:) Spero che ti piaccia, allora, perchè secondo me merita davvero!

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  3. Ciao Virginia, sono felice di aver letto la tua recensione perchè non avevo ancora letto nulla di questo romanzo e ho iniziato al meglio grazie a te. Infatti le tue impressioni sono davvero molto accurate e mi parli di un fantasy che evidentemente ti è piaciuto molto. Mi ha colpito il discorso sulla magia, sui personaggi che mi sembrano interessanti e degni di nota e la tua frase finale che assicura che non c'è da pentirsi. Inoltre, ciliegina sulla torta, il titolo! Davvero bello *___*
    Grazie per questo meraviglioso consiglio da tener subito presente.
    Un abbraccio <3

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    1. Ciao Antonietta, grazie! In effetti questo romanzo l'ho amato molto (attirata prima dal titolo, poi dalla cover, poi dalla trama. Quando si dice colpita e affondataxD). Nel caso ti capitasse di leggerlo spero che ti piaccia altrettanto:)
      Un abbraccio!

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