mercoledì 30 novembre 2016

W... W... W... Wednesday#18

Immagine trovata su Google e NON creata da me

Buon mercoledì cari lettori del Labirinto! Vi rendete conto che ormai novembre è finito?? Sarà perchè sento gli esami avvicinarsi a passo fin troppo svelto o perchè le mie giornate sono piacevolmente piene (a volte fin troppoxD), ma ho completamente perso il senso del tempo e mi sembra di vivere in una sorta di limbo, in una routine un po' grigia ma sempre rassicurante.
Prima di mostrarvi le mie letture, volevo dirvi che venerdì sono andata a vedere al cinema Animali fantastici e dove trovarli e mi è piaciuto moltissimo*-* Non ho intenzione di recensirlo sul blog (l'hanno fatto in tantissimi, non c'è bisogno sul web di un'ennesima recensione, tanto più che non credo di avere cose particolarmente originali da direxD), però volevo comunque condividerlo con voi. Qualcun'altro l'ha visto? Se si, vi è piaciuto? Se no, cosa state aspettando??
Tralasciando Newt (*-*), passiamo alle mie letture (il WWW è una rubrica inventata dal blog Should Be Reading, certamente non da me!), e alle vostre. Potete infatti partecipare anche voi, rispondendo nei commenti (o lasciando il link del vostro blog) a queste domande:

What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)

What did you recently finish reading? (Quale libro hai appena finito di leggere?)

What do you think you'll read next? (Qual è il prossimo libro che pensi di leggere?)

Preparatevi, perchè questa settimana ho un po' di letture da condividere con voi:)

WHAT ARE YOU CURRENTLY READING?



Lui odia le scemenze, è vegano e innamorato della natura. Lei odia le rane, ha paura degli animali e quando si mette in testa una cosa non c’è verso di farle cambiare idea. Victoria è una scrittrice di successo in crisi creativa. Il suo agente, per aiutarla a superare l’impasse, la spedisce da Chicago in una tranquilla fattoria nel Vermont, dove il silenzio è l’unica cosa che non manca. Nath è di una bellezza selvaggia, ma burbero e scostante fino alla maleducazione. Ha deciso di rinunciare a un lavoro prestigioso per dedicarsi alla vecchia fattoria del padre, anche se è sempre più schiacciato dai debiti. Perciò la sorella Susan gli propone di affittare una stanza a una ragazza di città con il blocco dello scrittore che, assicura, non gli darà alcun fastidio. E invece i guai, sotto forma di un viso pieno di lentiggini e inappropriati tacchi alti, stanno per arrivare…

Ebbene si, mi sono rivolta al romance. Non ne leggo uno da un po', effettivamente, e questo mi chiamava dal kindle da un po', quindi ho colto l'occasione e mi ci sono fiondata. Sono circa a metà e devo dire che, dopo un buon inizio, andando avanti mi è venuta qualche perplessità. Spero di poterlo concludere in modo soddisfacente, perchè comunque mi piace la scrittura della Contini e i suoi personaggi anche:)

WHAT DID YOU RECENTLY FINISH READING?


Dopo anni di prigionia nell’Impero Alpirano, Vaelin Al Sorna è tornato nel Regno. Non è più il guerriero al servizio della Fede che era un tempo: ha deciso di abbandonare l’Ordine cui apparteneva e ora la sua spada è avvolta in un fagotto di tela, per non essere più usata.
Ma anche il Regno è cambiato: sul trono che fu del cospiratore e guerrafondaio Janus, ora siede suo figlio Malcius, intenzionato a costruire palazzi, strade e ponti, e anche più tollerante verso i diversi orientamenti religiosi; nel frattempo sua sorella, la principessa Lyrna, sta andando a stipulare una pace con i selvaggi Lonak.
Il re nomina Vaelin Signore della Torre delle Lande Settentrionali e lo invia a nord per governare quelle terre. Ma nel frattempo una nuova minaccia sta sorgendo, un’invasione pianificata da lungo tempo da una forza al di là dell’oceano, intenzionata a spazzar via il Regno. E per fronteggiarla, Vaelin, guidato dal canto del sangue, il dono magico che gli scorre nelle vene, sarà costretto dopo molto tempo a rimettere mano alla spada. 

Dopo il Canto del sangue, Anthony Ryan conferma il suo grande talento narrativo con il secondo capitolo del ciclo L’Ombra del Corvo.


Nella cittadina di Holt, in Colorado, Dad Lewis affronta la sua ultima estate: la moglie Mary e la figlia Lorraine gli sono amorevolmente accanto, mentre gli amici si alternano nel dare omaggio a una figura rispettata della comunità. Ma nel passato di Dad si nascondono fantasmi: il figlio Frank, che è fuggito di casa per mai più tornare, e il commesso del negozio di ferramenta, che aveva tradito la sua fiducia. Nella casa accanto, una ragazzina orfana viene a vivere dalla nonna, e in paese arriva il reverendo Lyle, che predica con passione la verità e la non violenza e porta con sé un segreto. Nella piccola e solida comunità abituata a espellere da sé tutto ciò che non è conforme, Dad non sarà l'unico a dover fare i conti con la vera natura del rimpianto, della vergogna, della dignità e dell'amore. Kent Haruf affronta i temi delle relazioni umane e delle scelte morali estreme con delicatezza, senza mai alzare la voce, intrattenendo una conversazione intima con il lettore che ha il tocco della poesia.


La protagonista, Elizabeth Richmond, ventitré anni, i tratti insieme eleganti e anonimi di una "vera gentildonna" della provincia americana, non sembra avere altri progetti che quello di aspettare "la propria dipartita stando il meno male possibile". Sotto un'ingannevole tranquillità, infatti, si agita in lei un disagio allarmante che si traduce in ricorrenti emicranie, vertigini e strane amnesie. Un disagio a lungo senza nome, finché un medico geniale e ostinato, il dottor Wright, dopo aver sottoposto la giovane a lunghe sedute ipnotiche, rivelerà la presenza di tre personalità sovrapposte e conflittuali: oltre alla stessa Elizabeth, l'amabile e socievole Beth e il suo negativo fotografico Betsy, "maschera crudele e deforme" che vorrebbe fagocitare e distruggere, con il suo "sorriso laido e grossolano" e i suoi modi sadici, insolenti e volgari, le altre due. È solo l'inizio di un inabissamento che assomiglierà, più a che un percorso clinico coronato da un successo terapeutico, a una discesa amorale e spietata nelle battaglie angosciose di un Io diviso, apparentemente impossibile da ricomporre: tanto che il dottor Wright sentirà scosse le fondamenta non solo della sua dottrina, ma della sua stessa visione del rapporto tra l'identità e la realtà.

Come potete vedere, mi sono data da farexD Questo finesettimana ho letto un bel po' e mi sento piuttosto soddisfatta. L'unico problema è che, con l'eccezione de Il signore della torre (qui la mia opinione), devo recensirli tutti! E intanto continuo a leggere e gli impegni si accavallano (a dicembre mi sono abbastanza inguaiata da sola). Mi sa che vi beccherete una Recensione In Pillole. C'è da dire che l'ultima risale a settembre, quindi tutto sommato è anche accettabile.
In sintesi, però: Benedizione molto bello, vorrei poter leggere subito i suoi seguiti (è che devo comprarli, portate pazienzaxD), mentre Lizzie mi ha lasciata insoddisfatta. Questo è il primo titolo della Jackson che leggo e avevo aspettative piuttosto alte, che sono state deluse. Il libro è molto scorrevole, ma è assolutamente mediocre, a mio parere.

WHAT DO YOU THINK YOU'LL READ NEXT?


La Vecchia Capitale si prepara alla Vigilia di Ognissanti e il coprifuoco è vicino perché il Presidio sta per aprire le sue porte. Il lento salmodiare delle orde di penitenti che si riversano per le vie, in cerca di anime da punire, è il segnale per gli abitanti di affrettarsi nelle proprie case, ma per Eloise Weiss è già troppo tardi. Scambiata per una vampira, cade vittima dell’irrazionalità di una fede che brucia ogni cosa al suo passaggio. In fin di vita esala una richiesta d’aiuto che giunge alle soglie della tomba dove Ashton Blackmore, un redivivo secolare, riposa protetto dalle ombre della Cattedrale di Black Friars. Il richiamo della ragazza è un sussurro che si trasforma in ordine, irrompe nella sua mente e lo riporta alla vita. 
Nobili vampiri di vecchie casate, spiriti reclusi e guerrieri, eroici umani e passioni che il tempo non è riuscito a cancellare: Black Friars – L’ordine della Spada è un mondo nuovo che profuma di antico, un romanzo che si ammanta di gotico per condurre il lettore tra i vicoli della Vecchia Capitale o negli antri del Presidio, in un viaggio che continua oltre la carta e non finisce con l’ultima pagina.


Nella primavera del 1888, in seguito al decesso della zia da lei amorevolmente accudita, Harriet Baxter decide di lasciare Londra e viaggiare alla volta di Glasgow. Trentacinque anni, nubile, una piccola rendita annua cui attingere, Harriet arriva nella seconda città dell'Impero nell'anno dell'Esposizione Internazionale. Durante una passeggiata in una giornata insolitamente calda, Harriet soccorre una distinta signora di circa sessant'anni stramazzata al suolo per un malore sconosciuto. Qualche giorno dopo si ritrova a onorare l'invito, elargito in segno di riconoscenza per il suo bel gesto, a casa dei Gillespie, la famiglia della donna soccorsa. Ci sono Elspeth, l'esuberante madre del padrone di casa; Mabel, la figlia di Elspeth inacidita per essere stata abbandonata sull'altare; Kenneth, il figlio belloccio tormentato da un segreto inconfessabile; Annie, la dolce moglie del padrone di casa alle prese con l'educazione di due figlie; il padrone di casa, Ned Gillespie, un giovane, geniale pittore dai tratti meravigliosamente regolari e piuttosto avvenenti, e una punta di tristezza negli occhi blu oltremare. L'incontro con Ned Gillespie risulta fatale per Harriet Baxter. In lei si fa strada la convinzione di dover salvare Ned Gillespie. Salvarlo dalla sua indigenza, che gli impedisce di dare libero sfogo alla sua creatività, e salvarlo dalla sua turbolenta famiglia. Una convinzione che, come ogni ossessione, trascina inevitabilmente dietro di sé l'ombra della tragedia.

Come vedete, questa settimana sono ambiziosaxD
Scherzo, in realtà c'è il trucco! Se venite a curiosare l'1 dicembre sul blog trovate una sorpresina, la spiegazione di un bel progetto che io e altre blogger abbiamo organizzato e in cui non vedo l'ora di imbarcarmi*-* Questo progetto coinvolge Black Friars - L'ordine della spada, mentre I Gillespie saranno la mia lettura numero due:)

Questo è tutto, ragazzi! Se volete lasciarmi le vostre risposte o i vostri link sarò lieta di scuriosare e di farmi un po' di fatti vostri:)
Un saluto

Virginia







lunedì 28 novembre 2016

Recensione: Il signore della torre di Anthony Ryan

Titolo: Il signore della torre
Autore: Anthony Ryan
Traduttore: Gabriele Giorgi
Casa editrice: Fanucci
Numero di pagine: 837
Formato: Digitale

Dopo anni di prigionia nell’Impero Alpirano, Vaelin Al Sorna è tornato nel Regno. Non è più il guerriero al servizio della Fede che era un tempo: ha deciso di abbandonare l’Ordine cui apparteneva e ora la sua spada è avvolta in un fagotto di tela, per non essere più usata.
Ma anche il Regno è cambiato: sul trono che fu del cospiratore e guerrafondaio Janus, ora siede suo figlio Malcius, intenzionato a costruire palazzi, strade e ponti, e anche più tollerante verso i diversi orientamenti religiosi; nel frattempo sua sorella, la principessa Lyrna, sta andando a stipulare una pace con i selvaggi Lonak.
Il re nomina Vaelin Signore della Torre delle Lande Settentrionali e lo invia a nord per governare quelle terre. Ma nel frattempo una nuova minaccia sta sorgendo, un’invasione pianificata da lungo tempo da una forza al di là dell’oceano, intenzionata a spazzar via il Regno. E per fronteggiarla, Vaelin, guidato dal canto del sangue, il dono magico che gli scorre nelle vene, sarà costretto dopo molto tempo a rimettere mano alla spada. 

Dopo il Canto del sangue, Anthony Ryan conferma il suo grande talento narrativo con il secondo capitolo del ciclo L’Ombra del Corvo.

!!! SPOILER SUL PRIMO VOLUME!!!

Salve a tutti lettori, finalmente riesco a condividere con voi la recensione del secondo volume di questa trilogia (qui la recensione del primo).
Come vedete, anche questa volta Ryan ci regala un bel mattoncino, ancora più corposo del precedente, ma noi non piangiamo: ci rimbocchiamo le maniche e affrontiamo fieramente la sfida!
A sorpresa, Il signore della torre è un romanzo corale, in netta opposizione col primo, dove Vaelin era l'unico protagonista e narratore. I personaggi che si alternano a raccontarci questo nuovo segmento di storia ci sono già noti (a parte uno) e ci permettono di approfondire parti della vicenda che, altrimenti, avremmo ignorato.
Ancora una volta, lo storico Verniers prende la parola e ci racconta, da un futuro purtroppo non così lontano, che cosa sta accadendo: l'impero volariano ha invaso in forze il Regno, portando morte e terrore, schiavizzando la popolazione, imponendo un nuovo regime di brutalità a una terra mai del tutto quieta. A opporsi, ultimo baluardo di ribellione e speranza, la città cumbraeliana di Alltor (scusate, non mi ricordo il nome, potrebbe essere inesatto), ispirata da una misteriosa "regina di fuoco".

<< Segui il tuo canto, Lamabuia, pensò lei. Io creerò il mio.>>

Una giovane dai capelli rossi e una missione pericolosa segue un uomo, che presto riconosciamo come Vaelin Al Sorna. Ci viene presentata come Reva e di lei non sappiamo che quel poco che, capitolo dopo capitolo, riusciamo a estrapolarle. Scopriamo del suo passato difficile e doloroso, scopriamo che ha un segreto di cui si vergogna, sappiamo che ha un compito, che la porta a mescolare la propria esistenza con Vaelin. Ma chi ha letto Il canto del sangue sa bene che è impossibile incontrare Vaelin e rimanere indifferenti: le solide certezze di Reva vacillano e la sua decisione di portare comunque a compimento ciò che si era prefissata la porterà in luoghi inaspettati, fra persone che non pensava avrebbe mai conosciuto. Il suo diventa, nel perfetto stile del romanzo di formazione, un viaggio soprattutto in sè stessa, una crescita e una presa di coscienza graduali ma costanti, che culmineranno nella totale accettazione di sè stessa.


<< "La crudeltà è in noi. Ma loro l'hanno resa una virtù." >>

Abbiamo lasciato Frentis, alla fine del primo libro, schiavo dei volariani e tale lo ritroviamo agli inizi del secondo, cinque anni dopo. Anni che si sono fatti sentire e che hanno reclamato un prezzo, ma che nulla hanno fatto presagire del male futuro.
Quella di Frentis, a mio parere, è la parte più tragica e angosciante del libro. Ciò che è costretto a fare, il senso di impotenza e l'odio furioso, l'amore malato e ossessivo che gli viene imposto. Tutto questo lo cambia, profondamente, fino a non capire quanto quel male gli sia entrato in profondità, quanto gli abbia insozzato l'animo, quante delle cicatrici che gli istoriano il corpo siano affondate, lentamente, fino allo spirito, segnandolo in profondità.
È stato difficile leggere della sorte capitata a Frentis e rendersi conto del rancore e dell'amarezza che inquinano la mente di quello che ricordo ancora come un ragazzetto che cercò di rubare, un giorno, il borsello a Vaelin.


<< "Qualcosa è cambiato in te, Lyrna Al Nieren. Mi domando se fosse colpevolezza, qualche crimine commesso lontano dalla vista dell'ilvarek? Così terribile che la colpa ha forgiato una nuova sfaccettatura per la tua anima." >>

Se vi ricordate, avevo espresso il desiderio di avere più Lyrna nel secondo libro. Be', sono stata accontentata. Quella che ritroviamo, però, è una Lyrna diversa. Sempre acuta e intelligente, acculturata e scaltra, ma meno spietata, meno manipolatrice. Qualcosa, in questi cinque anni, è successo. Qualcosa che le pesa sul cuore e che l'ha cambiata.
La parte che riguarda Lyrna è incredibilmente interessante. Finalmente libera di esprimersi, la bella principessa riesce a conquistare il cuore dei suoi lettori e, se anche non dovesse farcele, non potrebbe che strappare comunque al lettore un rispetto meritato. 
Ryan non le darà tregua, colpendola continuamente. Ogni volta, però, riuscirà a rialzarsi, mostrandosi di volta in volta nemica temibile, donna coraggiosa, audace regnante. Ogni volta qualcuno la sfida e ogni volta, unicamente grazie alla sua intelligenza vivissima e al suo carisma (non è certo una guerriera!) riuscirà a fronteggiare l'avversario e a uscirne, se non vittoriosa, almeno migliore, più matura.

<< "Tutti paghiamo un prezzo per i nostri doni." >>

Infine, Vaelin. Meno protagonista, meno presente, ma non per questo meno carismatico e centrale per la trama. La guerra con l'Impero alpirano l'ha segnato: stanco di armi e sangue, decide di tornare a casa, per chiudere ciò che ha lasciato in sospeso. Il re, ancora una volta, ha però diverse disposizioni per lui, che ancora una volta deve cedere al ricatto di un Al Nieren e recarsi in un luogo dove nessuno lo vuole e dove solo con molta difficoltà riuscirà a guadagnarsi il rispetto che merita.
Contemporaneamente, Vaelin approfondisce la conoscenza del suo dono, il canto che gli scorre nelle vene e che lo rende temibile per un oscuro nemico che tarda a palesarsi, preferendo invece inviare i suoi micidiali servitori.

Questo secondo romanzo mi è piaciuto quanto il primo, se non di più. Certo, è diverso. Non solo perchè i protagonisti moltiplicano, ma anche perchè i valori fondanti del primo libro vengono abbandonati: non c'è più quel senso di fratellanza che univa Vaelin con gli altri giovani del Sesto Ordine. Ormai sono cresciuti e la vita riserva a ognuno di loro una strada diversa, non sempre facile, e che li porterà ad allontanarsi e a intraprendere ognuno il proprio cammino personale. 
Non è più un romanzo di formazione. Ormai Vaelin è un uomo e sa bene ciò che vuole e ciò che non vuole. Allo stesso modo Lyrna e Frentis sono adulti e formati e affrontano da tali i propri demoni.
Ryan non si smentisce: ancora una volta ci offre un romanzo crudo, dove sangue, terrore e morte si affiancano a coraggio e speranza. Forse ancora più cupo del suo predecessore, Il signore della torre affronta varie tematiche che colpiscono sempre: la schiavitù, il prezzo che si paga per ottenere ciò che si desidera, la lotta per essere sè stessi. Fra questi temi più convenzionali, troviamo anche quello dell'omosessualità, una scelta che mi ha piacevolmente sorpresa e che ha fatto decisamente guadagnare dei punti allo scrittore.
Questo è un romanzo rosso di sangue e i protagonisti devono prendere durissime decisioni in tempi disperati. Non c'è spazio per il buonismo nella storia raccontata da Ryan, solo per una strenua lotta per la sopravvivenza e per la libertà, una lotta che possiamo comprendere, e condividere, tutti.

Virginia

venerdì 25 novembre 2016

Blogtour "Il nome del vento" di Patrick Rothfuss - Recensione

Titolo: Il nome del vento
Autore: Patrick Rothfuss
Traduttore: Gabriele Giorgi (ed. Fanucci)
Casa editrice: Mondadori
Numero di pagine: 788
Formato: Cartaceo
"Ero distante solo due dozzine di piedi, lo vedevo perfettamente nella luce del tramonto. La sua spada era pallida ed elegante, tagliava l'aria con un suono freddo. La sua bellezza quella perfetta della porcellana. Era un Chandrian, un distruttore, e aveva appena massacrato la mia famiglia." Per ritrovare quella mostruosa creatura e vendicare la sua famiglia, Kvothe è pronto a tutto. Costretto ad affrontare la fame e qualsiasi tipo di pericolo, il ragazzo sente crescere dentro di sé un potere magico che lo porterà all'Accademia, una spietata scuola di magia in cui nessun errore è permesso. Ma chi resiste ai duri anni dell'apprendistato poi sarà in grado, forse, di affrontare i propri spietati nemici e gli incubi peggiori.

E Kvothe ora è pronto a vendicare il popolo nomade di attori con cui è cresciuto, massacrati insieme ai genitori dai demoni Chandrian, è pronto a diventare quello che sarà: potente mago, abile ladro, maestro di musica e spietato assassino, l'eroe che ha ispirato migliaia di leggende.


Salve a tutti Lettori del Labirinto e ben trovati in questa recensione un po' speciale. Oggi, infatti, non mi limito a recensire un libro ma lo faccio nell'ambito di un blogtour, di cui vi invito a recuperare tutte le interessanti tappe precedenti (più giù vi aspetta il calendario;)).
Ho letto questo libro anni fa, nella vecchia edizione Fanucci (che adesso, per la cronaca, cade in pezzi. Comprate l'edizione rilegata della Mondadori, che è meglio!). Prima di acquistarlo lo presi in biblioteca, colpita da una cover che attirava l'occhio e da una trama terribilmente intrigante.
La lettura mi ha colpita, a suo tempo, come un fantasy non faceva da un po', dando l'avvio a quella che, volendo, potrebbe essere una delle saghe più belle del fantasy moderno.

"Ho sottratto principesse a re dormienti nei tumuli. Ho ridotto in cenere la città di Trebor. Ho passato la notte con Felurian e me ne sono andato sia con la vita, sia con la sanità mentale. Sono stato espulso dall'Accademia a un'età inferiore a quella in cui la maggior parte della gente viene ammessa. Ho percorso alla luce della luna sentieri di cui altri temono di parlare durante il giorno. Ho parlato a dèi, amato donne e scritto canzoni che fanno commuovere i menestrelli.
Potresti aver sentito parlare di me."

Quella che ci racconta Rothfuss è una storia stratificata. L'azione parte quando un uomo chiamato Cronista giunge alla Pietra Miliare, una locanda gestita da Kote. Solo che, sotto le spoglie del locandiere, si nasconde un eroe leggendario, forgiato da mille leggende e canzoni e spezzato dalla sua stessa storia; un uomo che si nasconde, vuoto e amareggiato, e lascia scorrere la vita davanti ai suoi occhi. Quello che gli chiede Cronista è un racconto: il suo. E così, dopo un'iniziale rifiuto, Kote diventa Kvothe e concede tre giorni di narrazione, in cui sfronda il suo racconto di miti e menzogne per svelare la realtà che si nasconde dietro alla leggenda.
Abbandoniamo dunque una cornice - non priva di tumulti e pericoli - per addentrarci nella vita di Kvothe, fin dalla più tenera età, quando era solo un Edema Ruh, un ambulante e un circense, abituato a viaggiare in lungo e in largo con la sua famiglia. Una conoscenza proibita, però, verrà svelata e Kvothe si ritroverà fin troppo presto a dover fronteggiare il mondo da solo.
La scrittura di Rothfuss è fluida e travolgente. Avvertiamo in lui una poderosa gioia del raccontare, un desiderio di coinvolgere il lettore nelle avventure, ora comiche ora drammatiche, del suo giovanissimo eroe. Kvothe si rivela fin da subito un protagonista degno di nota: dotato di un'intelligenza superiore alla media, viene ben presto istruito alla magia e alla musica, trovando in quest'ultima il suo completamento e la sua gioia. Kvothe, dai mille segreti fin dalla più tenera età; Kvothe che fugge da un passato che nessuno potrebbe immaginare; Kvothe che desidera la conoscenza e che la vive come il più profondo e reale senso di riscatto e rinascita.
C'è un mondo nell'opera di Rothfuss. In questo primo romanzo e nel secondo, attraverso l'irresistibile - sebbene talvolta un po' arrogante - voce di Kvothe, che ci trasmette la complessità di questa creazione, che riesce a dare spazio all'avventura, all'introspezione, alla cultura, alla magia e all'amore.
La magia, in particolare, merita poi due righe a parte. Sebbene io ami la magia in ogni sua forma, apprezzo quando un autore decide di sforzarsi un po' di più e darcene una versione più elaborata. La magia di Rothfuss non ha nulla della creatività e della genialità di un Sanderson ma è comunque del tutto originale con la sua natura spiccatamente scientifica. Ebbene, avete capito bene. Non c'è spazio per la magia caotica e imprevedibile qua, perchè Rothfuss l'ha vincolata a un complesso sistema di regole, che la rende si meno esotica ma che stuzzica le celluline grigie (per citare Poirot) del nostro cervello. Nulla di male, insommaxD
Kvothe, come dicevo, è il protagonista assoluto, ma ciò non vuol dire che non ci sia spazio per altri personaggi. Quelli che lo affiancano sono vividi e interessanti e il lettore se ne scopre presto affascinato, desideroso di poterli approfondire di più. Oltre ai magistri dell'Accademia, ai mitici Chandrian, agli amici, le figure che più spiccano, a mio parere, sono tutte femminili. Abbiamo dunque Devi, temibile strozzina dal viso da folletto, espulsa dall'Accademia e così simile a Kvothe; Auri, delicata come un uccellino, altrettanto leggera e timorosa, difficile da avvicinare ma pronta a donare la propria amicizia con generosità. E Denna, ovviamente, la donna dai mille nomi e senza passato che affascina il nostro povero Kvothe, che lo ammalia e lo intriga, con i suoi segreti e il suo carisma. Ecco, Denna è un personaggio difficile da capire e amare, a mio parere.
Oltre a tutto questo, le risate, le lacrime, le avventure; la musica, la magia, l'Accademia; amori, amicizie e odi. Tutto ciò che rende avvincente un racconto qui c'è, moltiplicato per tre. Se ancora non avete letto Rothfuss vi consiglio di farlo e di approfittare della nuova pubblicazione della Mondadori: sicuramente non ve ne pentirete.

Come promesso, ecco qui il calendario: 

Se non avete fatto un salto per leggere le altre tappe, fatelo ora! Io spero che la mia vi sia piaciuta e vi auguro un meraviglioso weekend e delle bellissime letture.

Virginia
 

mercoledì 23 novembre 2016

W... W... W... Wednesday#17

Immagine trovata su Google e NON creata da me

Buon mercoledì lettori, ben ritrovati al nostro consueto appuntamento con la rubrica inventata dal blog Should be Reading:) Come avrete notato sono stata un po' assente e me ne dispiace. Una lettura arretrata chiama ancora la sua recensione ma il tempo è quello che è, come sapete bene anche voi, e purtroppo non sono riuscita a scriverla. Spero di rimediare, ma tanto era negativa - e molto - quindi forse è meglio che io non abbia trovato il tempo per scriverla.
Detto questo, passiamo alle cose interessanti. Per chi non lo sapesse, il WWW è una rubrica a cui anche i lettori possono partecipare, rispondendo a queste tre domande:

What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)

What did you recently finish reading? (Quale libro hai appena finito di leggere?)

What do you think you'll read next? (Qual è il prossimo libro che pensi di leggere?)

Allora, questo mese è il mese del fantasy, vedo. Nulla di male, anzi! Era da un po' che non mi appassionavo a una nuova trilogia e mi sembra di essere tornata a qualche anno fa, quando divoravo un mattone dopo l'altro (ero una specie di macchina, non scherzoxD). Vediamo però le letture della settimana e, mi raccomando, condividete le vostre, lasciando nei commenti le vostre risposte o lasciandomi il link al vostro blog:)

WHAT ARE YOU CURRENTLY READING?


Dopo anni di prigionia nell’Impero Alpirano, Vaelin Al Sorna è tornato nel Regno. Non è più il guerriero al servizio della Fede che era un tempo: ha deciso di abbandonare l’Ordine cui apparteneva e ora la sua spada è avvolta in un fagotto di tela, per non essere più usata.
Ma anche il Regno è cambiato: sul trono che fu del cospiratore e guerrafondaio Janus, ora siede suo figlio Malcius, intenzionato a costruire palazzi, strade e ponti, e anche più tollerante verso i diversi orientamenti religiosi; nel frattempo sua sorella, la principessa Lyrna, sta andando a stipulare una pace con i selvaggi Lonak.
Il re nomina Vaelin Signore della Torre delle Lande Settentrionali e lo invia a nord per governare quelle terre. Ma nel frattempo una nuova minaccia sta sorgendo, un’invasione pianificata da lungo tempo da una forza al di là dell’oceano, intenzionata a spazzar via il Regno. E per fronteggiarla, Vaelin, guidato dal canto del sangue, il dono magico che gli scorre nelle vene, sarà costretto dopo molto tempo a rimettere mano alla spada. 

Dopo il Canto del sangue, Anthony Ryan conferma il suo grande talento narrativo con il secondo capitolo del ciclo L’Ombra del Corvo.

Che cosa vi avevo detto? Fantasy, altro fantasy! Che bello*-*
Anyway. Sono oltre la metà e non vi dirò nulla se non che mi sta piacendo moltissimo. Appena possibile la recensione su questi schermi;)

WHAT DID YOU RECENTLY FINISH READING?


Pochi mesi dopo la morte della madre, l’undicenne Vaelin Al Sorna viene portato da suo padre alla Casa del Sesto Ordine, una confraternita di guerrieri devoti alla Fede, che diventerà la sua nuova famiglia. Sulle prime il ragazzo si sente tradito dal proprio genitore, ma la sua tempra forte lo aiuta ad affrontare l’addestramento severo e le terribili prove a cui tutti i membri dell’Ordine vengono sottoposti. Ma per Vaelin e i suoi fratelli, diventati temibili guerrieri, il futuro ha in serbo molte battaglie in un Regno dilaniato da dissidi e il cui sovrano nutre mire di espansione. E tra segreti e complotti, il giovane dovrà fare i conti con la sua voce interiore, un canto misterioso che lo guida, lo avverte del pericolo, lo rende immune alla fatica, sensibile alle voci della foresta. Il canto è un dono del Buio, può ardere o spegnersi, non proviene da nessuna parte e non può essere insegnato: solo occorre affinarne il controllo, esercitarlo, perfezionarlo. Il canto è Vaelin stesso, il suo bisogno, la sua caccia. E presto gli rivelerà che la verità può tagliare più a fondo di ogni spada.


Il primo capitolo della più famosa saga young adult francese.
Il più grande fenomeno francese, una serie da 150.000 copie.

All’alba dei diciotto anni, Hannah è semplicemente furiosa all’idea di lasciare Parigi per trascorrere un’altra vacanza estiva a Wick, la piccola cittadina a nord della Scozia dove vive la nonna. Per una ragazza della sua età, abituata alla frenesia della metropoli, non esiste posto più noioso. A risollevarle il morale, per fortuna, ci sono le vecchie amicizie ma anche le nuove conoscenze, fra cui il misterioso Leith, dalla bellezza statuaria e dal fascino irresistibile. Non importa se su di lui circolano strane voci: l’attrazione è immediata, reciproca e incontenibile. Per Hannah sembra che stia iniziando la storia d’amore che tutte le ragazze sognano, ma ogni fiaba che si rispetti ha il suo lato oscuro, e quella della giovane si sta per trasformare in un incubo.

Fra antichi racconti e creature straordinarie, sullo sfondo del suggestivo paesaggio delle lande scozzesi e delle coste del Mare del Nord, Vertigine coinvolge il lettore in una sto- ria avvincente che soffia sul fuoco del mito, facendo divampare le fiamme della leggenda e della passione. Una trama emozionante unita a una scrittura ipnotica che vibra della scoperta del primo amore sul filo incredibile della magia. Perché le fiabe a volte sono più reali di quanto pensiamo.

Il primo l'ho recensito qui, quindi non vi dico nulla.
Vertigine... Che dirvi di questo libro? Vi dico la verità, è questa la recensione arretrata. Il romanzo, purtroppo, mi è piaciuto molto poco e avrei varie critiche da fare. Davvero, non riesco a trovare nulla da salvare e questo mi amareggia molto, perchè odio le letture così, quelle a cui non riesco a riconoscere neanche un briciolo di positività. Mia opinione, in ogni caso. Sono ancora combattuta, a dire il vero. Non credo che lo recensirò...

WHAT DO YOU THINK YOU'LL READ NEXT?


Nella cittadina di Holt, in Colorado, Dad Lewis affronta la sua ultima estate: la moglie Mary e la figlia Lorraine gli sono amorevolmente accanto, mentre gli amici si alternano nel dare omaggio a una figura rispettata della comunità. Ma nel passato di Dad si nascondono fantasmi: il figlio Frank, che è fuggito di casa per mai più tornare, e il commesso del negozio di ferramenta, che aveva tradito la sua fiducia. Nella casa accanto, una ragazzina orfana viene a vivere dalla nonna, e in paese arriva il reverendo Lyle, che predica con passione la verità e la non violenza e porta con sé un segreto. Nella piccola e solida comunità abituata a espellere da sé tutto ciò che non è conforme, Dad non sarà l'unico a dover fare i conti con la vera natura del rimpianto, della vergogna, della dignità e dell'amore. Kent Haruf affronta i temi delle relazioni umane e delle scelte morali estreme con delicatezza, senza mai alzare la voce, intrattenendo una conversazione intima con il lettore che ha il tocco della poesia.

Come avrete notato, dico una cosa e poi ne faccio un'altra, quindi non posso proprio garantirvi che questa sarà, effettivamente, la mia nuova letturaxD In ogni caso, le intenzioni per ora ci sono tutte. Vi saprò dire la settimana prossima:)

E anche per questo mercoledì è tutto, carissimi! Lasciatemi le vostre risposte o i vostri link, che sono curiosissima e ho voglia di farmi un po' di fatti vostri:)

Virginia





giovedì 17 novembre 2016

Recensione: Il canto del sangue di Anthony Ryan

Titolo: Il canto del sangue
Autore: Anthony Ryan
Traduttore: Gabriele Giorgi
Casa editrice: Fanucci
Numero di pagine: 761
Formato: Digitale

Pochi mesi dopo la morte della madre, l’undicenne Vaelin Al Sorna viene portato da suo padre alla Casa del Sesto Ordine, una confraternita di guerrieri devoti alla Fede, che diventerà la sua nuova famiglia. Sulle prime il ragazzo si sente tradito dal proprio genitore, ma la sua tempra forte lo aiuta ad affrontare l’addestramento severo e le terribili prove a cui tutti i membri dell’Ordine vengono sottoposti. Ma per Vaelin e i suoi fratelli, diventati temibili guerrieri, il futuro ha in serbo molte battaglie in un Regno dilaniato da dissidi e il cui sovrano nutre mire di espansione. E tra segreti e complotti, il giovane dovrà fare i conti con la sua voce interiore, un canto misterioso che lo guida, lo avverte del pericolo, lo rende immune alla fatica, sensibile alle voci della foresta. Il canto è un dono del Buio, può ardere o spegnersi, non proviene da nessuna parte e non può essere insegnato: solo occorre affinarne il controllo, esercitarlo, perfezionarlo. Il canto è Vaelin stesso, il suo bisogno, la sua caccia. E presto gli rivelerà che la verità può tagliare più a fondo di ogni spada.

Quant'è bello iniziare un libro con aspettative rasoterra e ricredersi in toto? Aspettarsi determinate situazioni, determinati personaggi e poi rimanere sorpresi?
Io, che sono una storica rompiballe, ho cominciato questo libro con un certo scetticismo, per poi ritrovarmi sempre più coinvolta negli eventi e sempre più legata ai personaggi.
Ma andiamo con ordine.
Il libro, primo di una trilogia già conclusa e perfino tutta tradotta, parte con un flash-back: Vaelin racconta allo storico Verniers la sua versione dell'invasione all'impero alpirano da lui guidata e, facendo questo, ci ritroviamo risucchiati nel tempo, a quando il temibile e odiato guerriero con cui parla Verniers non era altro che un undicenne spaventato abbandonato dal padre sulla soglia del Sesto Ordine, pronto per essere affinato e temprato in anni di durissimo addestramento.

<< "Acciaio e sangue sono tutto ciò che costituirà il vostro futuro. Capite?">>

Queste le parole con cui vengono accolti Vaelin e i suoi compagni e si dimostreranno veritiere. Nel Sesto Ordine non esiste famiglia e non esiste passato, solo un presente di privazioni e un futuro acuminato come una spada. Le prove da superare sono tante, spietate e inflessibili. 
Quella che ci racconta Ryan, però,  non è una storia di odio, ma una storia di fratellanza e solidarietà, la storia di come le difficoltà abbiano indurito ma, allo stesso tempo, unito un gruppo di ragazzi che, altrimenti, molto poco avrebbero avuto da spartire l'uno con l'altro.
Vaelin è l'assoluto protagonista di questo primo libro. Fin dai suoi primissimi anni nell'Ordine capiamo che per lui è riservato un destino speciale, ma anche un pericolo mortale. Molteplici sono le figure che si muovono attorno a lui e molte sono le perdite che fin dall'inizio deve subire, i compromessi a cui deve scendere. Addestrato per essere un mortale guerriero, Vaelin ha in sè qualcosa di più, ma che verrà svelato solo col passare delle pagine.
Accanto a lui troviamo i suoi amici (i miei preferiti sono Nortah e Caenis). Tutti sono ben caratterizzati e subito riconducibili alla memoria per qualche aneddoto o peculiarità che li rendono unici e insostituibili. Fra di loro Vaelin spicca come un capo, perchè tale è il suo ruolo. Come capo deve addossarsi la responsabilità dei loro destini e di una conoscenza che avrebbe preferito rimanesse segreta.

<< "Il valore di un libro risiede nella conoscenza che contiene, e la conoscenza è sempre una cosa pericolosa.">>

Uno dei personaggi più intriganti è senza dubbio la principessa Lyrna Al Nieren. Bellissima, scaltra, manipolatrice e spietata, è legata a vaelin da un rapporto di odio e amore, desiderio e sfiducia. Spero che nei prossimi libri il suo personaggio assuma più rilevanza e che lei e Vaelin si mettano assieme (e qui parte la ship!), nonostante la figura di un altro importante personaggio femminile. Ciò che più mi è piaciuto di Lyrna è che è uno degli unici personaggi che riesce a confrontarsi con Vaelin su un piano di parità, che è una donna estremamente intelligente e determinata ad andare oltre il ruolo di procreatrice che la società vorrebbe imporle e che, per perseguire i suoi intenti, sia disposta ad essere bugiarda e spietata a un tempo, mostrandosi temibile quanto il suo formidabile padre, vero ragno tessitore.
Il libro copre un considerevole arco di tempo e si focalizza unicamente su Vaelin, protagonista che, come già detto, non può non conquistarsi un posto nel cuore di ogni lettore. Ryan ci prepara un'ambientazione dal sapore "martiniano", seppur corretta con quella giusta quantità di zucchero da rendermela perfettamente digeribile; il suo stile è quel sapiente dosaggio di umorismo e drammaticità da avvincere il lettore. La storia si chiude quando ancora pochi misteri sono stati svelati e ci lascia con la voglia divorante di proseguire con il secondo e con il terzo, altri due bei mattoncini come piacciono a me. Spero quindi di poter proseguire presto questo racconto intrigante e di non soffrire troppo su un finale che, me lo sento, sarà sofferto e tinto di sangue.

Virginia 

mercoledì 16 novembre 2016

W... W... W... Wednesday#16

Immagine trovata su Google e NON creata da me

Buon mercoledì, lettori, e buona settimana (si, ero ironica. Dov'è il weekend??)! Questa volta il mio resoconto settimanale è più ricco dell'ultimo, con mia grande gioia. Prima però di elencarvi tutte le mie letture, sottolineo che questa rubrica non è stata creata da me ma dal blog Should Be Reading (credo di essermi scordata di dirlo la settimana scorsaxD) e che potete (DOVETExD) partecipare anche voi, rispondendo a queste tre domande:

What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)

What did you recently finish reading? (Quale libro hai appena finito di leggere?)

What do you think you'll read next? (Qual è il prossimo libro che pensi di leggere?)

Come vi dicevo, questa volta ho qualche nuovo titolo da mostrarvi (*me si sfrega le mani, compiaciuta*). Eccovi tutto (scusate la fretta, sto davvero dormendo-.-)!

WHAT ARE YOU CURRENTLY READING?


Il partigiano Johnny è riconosciuto come il piú originale e antiretorico romanzo italiano sulla Resistenza. La storia è quella del giovane studente Johnny, cresciuto nel mito della letteratura e del mondo inglese, che dopo l'8 settembre decide di rompere con la propria vita e di andare in collina a combattere con i partigiani. Una storia simile a quella di molti altri giovani e di molti altri libri scritti sullo stesso argomento. Ma Fenoglio riesce a dare alle avventure e alle passioni di Johnny una dimensione esistenziale ben piú profonda e generale. Come ha scritto Dante Isella nel saggio che accompagna questa edizione, «il romanzo di Fenoglio è come il Moby Dick nella letteratura marinara. La sua dimensione etica dilata lo spazio e il tempo dell'azione oltre le loro misure reali», grazie anche a una continua invenzione linguistica.

A dire il vero non l'ho ancora iniziato, ma era la mia lettura prevista, quindi domani nello zaino avrò lui. Ce l'ho da un po' in libreria, ma ho letto di recente qualche parere molto positivo su quest'autore, di cui io non ho ancora letto nulla. La curiosità si è risvegliata e spero di potervene fare una recensione positiva ed entusiasta:)

WHAT DID YOU RECENTLY FINISH READING?


Tutto in Madame Bovary (1857) sembra disporre la scena dove il desiderio ha luogo insieme all'abisso che lo cancella. Emma Bovary ama come si divora, ama in una tragica voracità che somiglia a quella di un organismo incapace di assimilare, consuma se stessa e l'oggetto del suo desiderio in un tragico processo di alienazione amorosa, aiutata anche dal marito, Charles, che è tutt'altro che un uomo tranquillo e innocuo, ma un masochista morale di alto lignaggio che, con un sadismo perfettamente camuffato, contribuisce in maniera determinante al suicidio della moglie.



Pochi mesi dopo la morte della madre, l’undicenne Vaelin Al Sorna viene portato da suo padre alla Casa del Sesto Ordine, una confraternita di guerrieri devoti alla Fede, che diventerà la sua nuova famiglia. Sulle prime il ragazzo si sente tradito dal proprio genitore, ma la sua tempra forte lo aiuta ad affrontare l’addestramento severo e le terribili prove a cui tutti i membri dell’Ordine vengono sottoposti. Ma per Vaelin e i suoi fratelli, diventati temibili guerrieri, il futuro ha in serbo molte battaglie in un Regno dilaniato da dissidi e il cui sovrano nutre mire di espansione. E tra segreti e complotti, il giovane dovrà fare i conti con la sua voce interiore, un canto misterioso che lo guida, lo avverte del pericolo, lo rende immune alla fatica, sensibile alle voci della foresta. Il canto è un dono del Buio, può ardere o spegnersi, non proviene da nessuna parte e non può essere insegnato: solo occorre affinarne il controllo, esercitarlo, perfezionarlo. Il canto è Vaelin stesso, il suo bisogno, la sua caccia. E presto gli rivelerà che la verità può tagliare più a fondo di ogni spada.

Madame Bovary l'ho recensito qui, quindi non mi dilungo. Se vi ricordate, nell'ultimo WWW avevo messo la Phillips, ma non ero molto sicura. Detto fatto, direixD L'unica sicurezza che avevo era che avrei letto un eBook, perchè era troppo tempo che non lo facevo (in compenso sto smaltendo un sacco di cartacei dalla libreria. Sono così fiera di me!). Questo titolo lo avevo comprato in seguito a una promozione, ma non ero sicurissima di ciò che avevo acquistato. Non so, la trama mi convinceva il giusto e in generale non ero curiosissima. Però avevo voglia di un fantasy e questa trilogia era già completa, scontata.. Insomma, per fortuna mi sono fatta irretire, perchè è stata proprio una bella sorpresa! Ma ve ne parlerò meglio nella mia futura recensione:)

WHAT DO YOU THINK YOU'LL READ NEXT?


Il primo capitolo della più famosa saga young adult francese.
Il più grande fenomeno francese, una serie da 150.000 copie.

All’alba dei diciotto anni, Hannah è semplicemente furiosa all’idea di lasciare Parigi per trascorrere un’altra vacanza estiva a Wick, la piccola cittadina a nord della Scozia dove vive la nonna. Per una ragazza della sua età, abituata alla frenesia della metropoli, non esiste posto più noioso. A risollevarle il morale, per fortuna, ci sono le vecchie amicizie ma anche le nuove conoscenze, fra cui il misterioso Leith, dalla bellezza statuaria e dal fascino irresistibile. Non importa se su di lui circolano strane voci: l’attrazione è immediata, reciproca e incontenibile. Per Hannah sembra che stia iniziando la storia d’amore che tutte le ragazze sognano, ma ogni fiaba che si rispetti ha il suo lato oscuro, e quella della giovane si sta per trasformare in un incubo.

Fra antichi racconti e creature straordinarie, sullo sfondo del suggestivo paesaggio delle lande scozzesi e delle coste del Mare del Nord, Vertigine coinvolge il lettore in una sto- ria avvincente che soffia sul fuoco del mito, facendo divampare le fiamme della leggenda e della passione. Una trama emozionante unita a una scrittura ip
notica che vibra della scoperta del primo amore sul filo incredibile della magia. Perché le fiabe a volte sono più reali di quanto pensiamo.


Dopo anni di prigionia nell’Impero Alpirano, Vaelin Al Sorna è tornato nel Regno. Non è più il guerriero al servizio della Fede che era un tempo: ha deciso di abbandonare l’Ordine cui apparteneva e ora la sua spada è avvolta in un fagotto di tela, per non essere più usata.
Ma anche il Regno è cambiato: sul trono che fu del cospiratore e guerrafondaio Janus, ora siede suo figlio Malcius, intenzionato a costruire palazzi, strade e ponti, e anche più tollerante verso i diversi orientamenti religiosi; nel frattempo sua sorella, la principessa Lyrna, sta andando a stipulare una pace con i selvaggi Lonak.
Il re nomina Vaelin Signore della Torre delle Lande Settentrionali e lo invia a nord per governare quelle terre. Ma nel frattempo una nuova minaccia sta sorgendo, un’invasione pianificata da lungo tempo da una forza al di là dell’oceano, intenzionata a spazzar via il Regno. E per fronteggiarla, Vaelin, guidato dal canto del sangue, il dono magico che gli scorre nelle vene, sarà costretto dopo molto tempo a rimettere mano alla spada. 

Dopo il Canto del sangue, Anthony Ryan conferma il suo grande talento narrativo con il secondo capitolo del ciclo L’Ombra del Corvo.

Premettendo che è ancora presto (Il partigiano Johnny non l'ho ancora nemmeno iniziato!), sono però indecisa fra questi due titoli. Da una parte il primo di una trilogia un po' alla Twilight, da quello che ho capito (un po' di romanticismo ci vuole!), fra l'altro consigliata da Antonietta di L'amica dei libri, che è sempre una garanzia; dall'altra il seguito di Il canto del sangue, che mi stuzzica parecchio ma che dovrei comprare... Voi cosa mi consigliereste, in caso?

Allora, questo è tutto anche per oggi. Mi raccomando, rispondete alle domande nei commenti, oppure linkatemi i vostri blog, che passerò sicuramente:)

Virginia